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Notifiche digitali via SEND: se il destinatario è una pubblica amministrazione?

Anche le pubbliche amministrazioni possono ricevere notifiche a valore legale tramite SEND – Servizio Notifiche Digitali, la piattaforma nazionale che, di recente avvio, offre a tutte le amministrazioni pubbliche un ulteriore canale, tutto digitale, per notificare atti, avvisi, comunicazioni ecc.

Può darsi davvero il caso?

Se si pensa a SEND il modello che viene subito in mente è la pubblica amministrazione che notifica qualcosa a cittadini o imprese. SEND è pensato anche per la notifica verso la pubblica amministrazione? Sì, ovviamente[1]Se vogliamo pensare a un esempio verosimile: un automezzo dell’amministrazione compie un’infrazione e l’organo di polizia che l’ha rilevata ha aderito a SEND e invia tutti i … Continue reading! Infatti:

  • la legge 27 dicembre 2019, n. 2019, articolo 1, comma 402, che istituisce la piattaforma per le notifiche, parla in generale di “notificazione con valore legale di atti […] della pubblica amministrazione“;
  • il decreto legge 16 luglio 2026, n. 76, articolo 26, comma 3, lettera d), che disciplina la piattaforma, include esplicitamente nella definizione di “destinatari” gli enti pubblici: “le persone fisiche, le persone giuridiche, gli enti, le associazioni e ogni altro soggetto pubblico o privato, residenti o aventi sede legale nel territorio italiano”;
  • lo stesso manuale operativo di SEND indica come fonte per il reperimento del domicilio digitale generale l’Indice PA (IPA), che contiene, per l’appunto, i domicili digitali degli enti pubblici.

Il punto di vista dell’amministrazione destinataria

Cosa succede se una pubblica amministrazione riceve una notifica via SEND?

Primo passo – Nella casella PEC istituzionale arriva l’Avviso di Avvenuta Ricezione, o AAR. Cosa è l’AAR? Tralasciando il suo valore e i suoi effetti giuridici, l’AAR è una comunicazione che avvisa che su SEND è disponibile un documento da prelevare. L’AAR contiene, come dati descrittivi/identificativi:

  • l’identificativo univoco della notifica (IUN);
  • la denominazione del mittente;
  • il codice fiscale del destinatario della notifica

Quanto sopra si evince dalla normativa che disciplina SEND ed è confermato dall’osservazione della realtà. Ecco un’immagine (parzialmente obliterata) di un AAR recapitato telematicamente a un cittadino:

Riproduzione di un avviso di avvenuta ricezione di SEND

Il modello per le persone giuridiche sarà necessariamente diverso per la parte informativo-didascalica, ma la normativa da cui discende il modello non fa distinzioni[2]Il contenuto dell’AAR è disciplinato in più parti della normativa su SEND, per esempio nel decreto legge 16 luglio 2026, n. 76, articolo 26, comma 4: con l’AAR si comunica … Continue reading: i contenuti riferibili alla notificazione di cui si dà notizia restano quelli.

Mettiamoci nei panni del protocollista che presidia la casella PEC dell’amministrazione destinataria. Cosa può fare con questa comunicazione che ha tutto l’aspetto di essere qualcosa di rilevante e importante? Va acquisita, va registrata. Sì, ma come? Come la descrive? Come la smista? Non c’è altra soluzione, per capire di cosa si tratta occorre prelevare i documenti da SEND.

Secondo passo – Per forza di cose il protocollista deve accedere via web a SEND per visualizzare il contenuto della notifica, prelevare i file che compongono il documento notificato e le varie attestazioni opponibili a terzi messe a disposizione da SEND. Deve quindi registrare e trasferire quanto prelevato nel sistema di gestione informatica dei documenti.

Quanto sopra richiede del tempo e un intervento manuale pesante su un processo che è in buona parte automatizzato. Da questo punto di vista un notevole passo indietro rispetto alla notifica via PEC che, se impostata bene con la segnatura XML[3]La segnatura XML, prevista dal DPR 445/2000, articolo 55, comma 4 e disciplinata dal punto di vista tecnico dall’allegato 6 alle linee guida sul documento informatico, è un file che accompagna i … Continue reading composta a dovere, richiede un intervento minimo per la corretta registrazione.

Ci sono comunque anche scelte da fare:

  • conviene registrare la PEC con l’AAR? Certamente , anche quel recapito è un atto dal quale discendono effetti giuridici significativi[4]Faccio notare un altro fatto: l’AAR, come PDF, è ben poco significativo, vale giusto come promemoria. Non ha, per esempio, una data. Non è in grado di dirci quando lo abbiamo ricevuto. Questo … Continue reading;
  • conviene usare quella stessa registrazione per aggiungerci in un secondo momento i documenti scaricati da SEND? Tutto sommato, a rigore, ricezione dell’AAR e Recupero del documento notificato su SEND sono due fatti giuridici distinti, con effetti distinti e che si verificano in momenti concettualmente distinti. Quindi meglio una nuova registrazione per il documento prelevato da SEND.

Proposta di gestione documentale delle notifiche SEND[5]Poi non si dica che uno non è propositivo o costruttivo. Ovviamente, si tratta di una proposta. È fatto storicamente consolidato che ogni organizzazione è autonoma anche nelle scelte che fa per … Continue reading:

  • l’AAR ricevuto via PEC si protocolla con mittente “SEND – Servizio Notifiche Digitali”, oggetto “Avviso di avvenuta ricezione di notifica IUN xxxxxxx da parte di xxxxxx per xxxxxxx”. Se si classifica già in fase di registrazione, come prassi diffusa, si usa, con riferimento al titolario dei comuni, la classe 01/06 (“Archivio generale”), dove si allestisce un fascicolo periodico per attività “Notifiche SEND[6]Nell’impostazione che stiamo dando, l’AAR assolve un compito meramente funzionale all’acquisizione del documento notificato, un tecnicismo per la sua acquisizione nell’archivio.
  • il documento prelevato da SEND si protocolla con mittente l’ente che ha inviato la notifica tramite SEND, oggetto quello del documento notificato e classificazione/fascicolazione conseguente. Se il sistema lo consente, collegare la registrazione a quella dell’AAR non guasta[7]Purtroppo SEND non rende esplicito da interfaccia – né rende disponibile altrove, che io sappia – il numero di protocollo attribuito alla notifica dal mittente: è buona norma (di legge: DPR … Continue reading.

Se vogliamo trovare una nota positiva, specie per chi ha uffici protocollo ingolfati (da comunicazioni che potrebbero essere automatizzate… e poi uno si chiede perché), con la PEC la notifica si perfeziona per il destinatario – e, quindi, iniziano a decorrere eventuali termini – al momento stesso dell’arrivo della PEC, indipendentemente da quando, materialmente, se ne ha contezza. Con SEND, invece, a meno di ritardi patologici, la notifica si perfeziona all’accesso al documento sulla piattaforma, circostanza che consente di assorbire e annullare gli effetti spiacevoli di eventuali ritardi di protocollazione.

Quanto sopra se si vuole “fare la frittata con le uova a disposizione[8]Mi si perdoni l’espressione popolare, ma la procedura “casareccia” lo richiede.. Se invece si potesse intervenire sulle condizioni al contorno, ecco un paio di richieste, con pieno intento costruttivo.

Richieste per PagoPA spa:

  • allestire una API, PDND-mediata, che riceve lo IUN e restituisce tutti i metadati descrittivi della notifica (incluso numero di protocollo mittente), i file allegati e le attestazioni opponibili a terzi;
  • allestire una API per ricevere la lista delle notifiche presenti e relativo stato (un tabella di AAR insomma), da invocare, eventualmente, prima della precedente[9]Recuperare il documento tramite API perfezione la notifica, recuperare la lista delle notifiche giacenti no..

Richiesta per i fornitori di software di gestione documentale:

  • implementare nei prodotti le due API di cui sopra, con l’effetto finale di gestire le comunicazioni SEND allo stesso modo delle comunicazioni PEC.

Se vogliamo trovare alternative fantasiose, tipo iscrivere l’ente pubblico su SEND ed eleggere domicilio digitale di piattaforma presso una PEC dedicata, si sappia che non cambia di molto la situazione: possiamo mettere una persona a fare solo quello, ma non possiamo calarci sopra nessun automatismo.

Il punto di vista del mittente

Le complicazioni osservate dal punto di vista del destinatario suggerirebbero al mittente, dove possibile, di usare la PEC per le notifiche destinate alla pubblica amministrazione. Tuttavia, per chi spedisce, può essere oneroso operare invii selettivi sulla base della natura giuridica del destinatario, anche perché il livello di maturità degli strumenti generalmente a disposizione non viene troppo in aiuto. Soprattutto, poi, la forza di SEND dovrebbe essere proprio l’uniformazione del “primo miglio” dell’avvio a notifica, con la complessità (dovuta ai differenti tipi di destinatario) gestita centralmente da un soggetto specializzato.

Quando il mittente avvia una notifica via SEND, che lo faccia in modo manuale (da interfaccia web di SEND) o automatizzato (tramite API da un software proprio), fornisce, relativamente al destinatario di tipo persona giuridica, i seguenti dati obbligatori:

  • denominazione;
  • codice fiscale;
  • indirizzo fisico.
Schermata di SEND che richiede i dati del destinatario

Opzionale è il “domicilio digitale”, che – da manuale operativo di SEND[10]Che riprende il comma 5 dell’articolo 26 del decreto legge 76/2016. – deve essere di tipo “speciale”, cioè, eletto specificatamente dal destinatario per l’affare a cui la notificazione si riferisce.

Ora, esistono pubbliche amministrazioni con più domicili digitali. Si tratta di enti grandi, organizzati in più AOO – Aree Organizzative Omogenee, a ciascuna delle quali è associato un domicilio digitale (generale). Ecco: se il mittente deve notificare a una specifica AOO di un ente grande, come la indica? In punto di regolamento SEND, l’indirizzo PEC dell’AOO reperito dall’Indice PA non è un domicilio speciale da specificare in fase di invio… SEND, però, non ha campi specifici per la notifica a una pubblica amministrazione (servirebbe, appunto, il campo AOO[11]Ammesso che poi il mittente si prenda la briga di andare a cercare il codice AOO dell’ufficio a cui vuole notificare qualcosa, visto che, nella prassi, l’indirizzo PEC lo si recupera in … Continue reading). Poco male, il Comune di Roma (per citarne uno grande) riceve l’AAR in una delle sua AOO[12]Per i curiosi, l’interrogazione degli Open Data di IPA per i domicili digitali si fa tramite l’URL … Continue reading: come visto sopra, il protocollista registra l’AAR, preleva il documento da SEND, lo registra e infine lo inoltra all’AOO giusta che, di nuovo, lo registra a protocollo. Attenzione: una AOO, un registro di protocollo. La comunicazione fra AOO, tecnicamente, è una nuova trasmissione. All’interno di uno stesso ente si auspica che, quanto meno, il passaggio di documenti fra AOO “interne” avvenga senza passare da messaggi PEC…

Anche dalla parte del mittente, quindi, non è tutto rose e fiori se si tratta di interagire con una pubblica amministrazione.

Come iscrivere la pubblica amministrazione a SEND come destinatario

Vada come vada, sembrerebbe che le pubbliche amministrazioni debbano registrarsi su SEND anche come destinatari.

Il manuale operativo di SEND prevede l’uso da parte di persone giuridiche, con sistemi di assegnazione di ruoli, gruppi, permessi e deleghe.

L’homepage di SEND, oggi[13]Vedi data di pubblicazione del post. Nota prolissa dell’archivista: apprezza l’importanza del contesto. Facci caso, online si trovano molti contenuti informativi che non hanno una data., sembra consentire l’accesso a SEND solo a “cittadini” e “imprese” (non a generiche  “persone giuridiche”).

Un tentativo di accesso alla sezione “imprese” (https://imprese.notifichedigitali.it/) propone una procedura di registrazione che, a me, restituisce correttamente l’errore “Non puoi registrare questa[14]Quale? Mi leggi nel pensiero? :)impresa. Dal tuo SPID non risulti Legale Rappresentante dell’impresa associata a questo codice fiscale […]”

Sarebbe interessante capire in che modo il processo di registrazione a SEND recuperi l’informazione dello status di legale rappresentante. SPID per persone fisiche ovviamente non ha questo dato, ma anche le varie versioni di SPID “per l’uso professionale” non hanno questo attributo, che va reperito altrove (i cosiddetti fornitori di attributi qualificati). SEND si collega al Registro delle imprese per verificare se il soggetto autenticato rappresenta legalmente qualche persona giuridica? Il registro delle imprese permette questo tipo di interrogazione? Lo stesso farà con IPA per vedere se qualcuno è legale rappresentante di una pubblica amministrazione? Materiale per ulteriori approfondimenti…

Comunque, se qualcuno ha iscritto la pubblica amministrazione per la quale presta servizio a SEND, si faccia avanti!

Normativa e documentazione tecnica

Istituzione: legge 160 del 2019 (Legge di bilancio), art. 1, c. 402 e seguenti (PDF)

Disciplina: dl 76 del 2020, articolo 26 (GU n.178 del 16-07-2020 – Suppl. Ordinario n. 24, PDF), modificato con dl 77/2021, art. 38 (PDF)

Regolamento: decreto 8 febbraio 2022, n. 58 (Gazzetta ufficiale n. 130 del 6 giugno 2022, PDF)

Ripartizione delle spese: decreto 30 maggio 2022 (Gazzetta Ufficiale n. 180 del 3 agosto 2022, PDF)

Bozza di decreto ministeriale per l’obbligo di comunicazione elettronica con i cittadini (attribuzione di un domicilio digitale a chi non ce l’ha) -Schema-DPCM_CAD.pdf (24o.it)

Manuale operativo e specifiche API (per avvio della notifica e per il controllo del suo avanzamento) si raggiungono dal sito della PND.

Il sito di SEND: https://notifichedigitali.pagopa.it/

Foto di Edward Lich da Pixabay

Note

Note
1 Se vogliamo pensare a un esempio verosimile: un automezzo dell’amministrazione compie un’infrazione e l’organo di polizia che l’ha rilevata ha aderito a SEND e invia tutti i verbali tramite la piattaforma.
2 Il contenuto dell’AAR è disciplinato in più parti della normativa su SEND, per esempio nel decreto legge 16 luglio 2026, n. 76, articolo 26, comma 4: con l’AAR si comunica “l’esistenza e l’identificato univoco della notificazione (IUN)“.
3 La segnatura XML, prevista dal DPR 445/2000, articolo 55, comma 4 e disciplinata dal punto di vista tecnico dall’allegato 6 alle linee guida sul documento informatico, è un file che accompagna i documenti trasmessi telematicamente e consente di “automatizzare le operazioni di registrazione di protocollo del documento ricevuto” – in un mondo ideale, quindi, consentirebbe registrazione e smistamento in tempo reale a chi si occupa di un dato procedimento. Alla faccia del “mi inserisca in CC nella PEC, ché il Protocollo ci mette un sacco a smistare”.
4 Faccio notare un altro fatto: l’AAR, come PDF, è ben poco significativo, vale giusto come promemoria. Non ha, per esempio, una data. Non è in grado di dirci quando lo abbiamo ricevuto. Questo lo dice, però, il messaggio PEC e con certezza giuridica: la “notifica” dell’AAR si perfeziona al momento della consegna sulla casella PEC destinataria, che, più o meno, coincide con la data del messaggio di posta elettronica certificata. Da qui l’importanza di acquisire e conservare agli atti il messaggio completo, non solo gli allegati. Fra l’altro, il corpo del messaggio PEC – in elegante e colorato HTML – contiene le stesse informazioni, cliccabili, dell’AAR in formato PDF. LA raccomandazione vale, in generale, non solo per le amministrazioni ma anche, anzi, soprattutto, per i privati cittadini. Va comunque detto che il cittadino, se entra su SEND, trova anche tutte le date documentate e certe, e pure le ricevute di consegna delle eventuali PEC o raccomandate.
5 Poi non si dica che uno non è propositivo o costruttivo. Ovviamente, si tratta di una proposta. È fatto storicamente consolidato che ogni organizzazione è autonoma anche nelle scelte che fa per “autodocumentarsi”. Certo, nell’epoca dell’automazione, un po’ di regole condivise, anche se imperfette, non guasterebbero…
6 Nell’impostazione che stiamo dando, l’AAR assolve un compito meramente funzionale all’acquisizione del documento notificato, un tecnicismo per la sua acquisizione nell’archivio.
7 Purtroppo SEND non rende esplicito da interfaccia – né rende disponibile altrove, che io sappia – il numero di protocollo attribuito alla notifica dal mittente: è buona norma (di legge: DPR 445/200 articolo 53, comma 1, lettera e)) annotare anche questo riferimento nella registrazione. È anche buona creanza riferirsi, in una risposta, a un più reperibile numero di protocollo, piuttosto che a un improbabile IUN che chi lavora dall’altra parte nemmeno sa dove andare a cercare (viste le implementazioni attuali di SEND).
8 Mi si perdoni l’espressione popolare, ma la procedura “casareccia” lo richiede.
9 Recuperare il documento tramite API perfezione la notifica, recuperare la lista delle notifiche giacenti no.
10 Che riprende il comma 5 dell’articolo 26 del decreto legge 76/2016.
11 Ammesso che poi il mittente si prenda la briga di andare a cercare il codice AOO dell’ufficio a cui vuole notificare qualcosa, visto che, nella prassi, l’indirizzo PEC lo si recupera in comunicazioni precedenti o in informazioni di contatto recuperate sui siti delle amministrazioni…
12 Per i curiosi, l’interrogazione degli Open Data di IPA per i domicili digitali si fa tramite l’URL https://indicepa.gov.it/ipa-dati/dataset/domicili-digitali/resource/0226284e-27e5-4fdd-8bf9-4deba9f4d239?filters=Codice_fiscale_ente%3A02438750586. Se non ho inserito altre informazioni, quali degli 85 indirizzi PEC si scelgono?
13 Vedi data di pubblicazione del post. Nota prolissa dell’archivista: apprezza l’importanza del contesto. Facci caso, online si trovano molti contenuti informativi che non hanno una data.
14 Quale? Mi leggi nel pensiero? :)
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2 pensieri riguardo “Notifiche digitali via SEND: se il destinatario è una pubblica amministrazione?

  • Laura Gilardi

    Ho dovuto scaricare notifiche su SEND al mio ente, ho registrato l’ente facendo accedere il Sindaco 🙂
    Poi in quanto individuata come amministratore, posso accedere autonomamente e abilitare altri utenti; peccato che da un paio di giorni tento di accedere e non riesco.
    Per la registrazione a protocollo delle notifiche ricevute ho dovuto fare tutto manualmente con dispendio di tempo e rischio di errore umano nel caricare messaggi e allegati: erano arrivate 5 notifiche nello stesso giorno.
    L’interoperabilità con i sistemi di gestione documentale che tutte le PA devono avere deve essere prescritta, anche solo per trattare le notifiche SEND come messaggi PEC

    Rispondi
    • Francesco Del Castillo

      Buongiorno Laura e grazie per la testimonianza!
      Ma esattamente che percorso hai seguito per registrare l’ente?
      Io ho chiesto al Sindaco di provare a registrare l’ente come impresa ma nulla…

      Rispondi

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