Pratiche operativeTrasformazione digitaleVetrina - critico

Dati fantastici e dove trovarli. Qualche indicazione sull’e-service da pubblicare sulla PDND secondo le indicazioni dell’INPS

I Comuni (e non solo) sono tenuti a comunicare periodicamente all’INPS i dati relativi alle prestazioni sociali e alle agevolazioni che hanno erogato sulla base della situazione ISEE di un cittadino. Lo stabilisce il decreto 8 marzo 2013 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Al decreto è allegata la tabella delle prestazioni oggetto di comunicazioni. La tabella aggiornata nel 2015 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale è disponibile all’URL https://servizi2.inps.it/docallegati/DatiEBilanci/Casellario-assistenza/Documents/Tabella_1.pdf.

Consulta la tabella delle prestazioni sociali oggetto di comunicazione

La banca dati che accoglie le comunicazioni sulle prestazioni sociali è il SIUSS – Casellario dell’assistenza e, in particolare, la sua sezione BDPSA – Banca Dati delle Prestazioni Sociali Agevolate (informazioni sul sito dell’INPS).

Per trasferire i dati nella banca dati, di fatto, gli enti possono:

  • inserirli a mano da interfaccia web;
  • caricarli massivamente tramite un file CSV, composto secondo le regole pubblicate nell’area riservata INPS rispettando le codifiche dei dizionari contenuti nelle istruzioni.

Il CSV, naturalmente, può essere creato rimaneggiando i dati contenuti in qualche altro foglio di calcolo oppure può essere prodotto da un software strutturato. Ora, con l’avvento della PDND – Piattaforma Digitale Nazionale Dati:

  • da un lato l’INPS ha pubblicato l’e-service che consente agli enti interessati di caricare i dati tramite strumenti interoperabili (API);
  • dall’altro, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha individuato, come esempio di e-service che un Comune può rendere disponibile come erogatore su PDND, proprio un servizio che esponga i dati delle prestazioni all’INPS, che se li viene a prelevare periodicamente.

Quindi, la comunicazione via interoperabilità dei dati al SIUSS può avvenire nei due versi: su iniziativa del Comune o su iniziativa dell’INPS.

L’INPS ha pubblicato le indicazioni per i Comuni che vogliono allestire l’e-service a uso dell’INPS, che sono disponibili su GitHub: https://github.com/INPS-it/WaaS.Comuni.

Cosa serve per pubblicare l’e-service per le prestazioni sociali?

Da un punto di vista tecnologico si direbbe che serve un server che resti in ascolto e in attesa della chiamata dell’INPS e che, a richiesta, distribuisca i dati richiesti. Ciò vuol dire che, come prerequisito, i dati devono essere inseriti, tutti, in una banca dati strutturata.

Non è detto che quest’ultima condizione sia automaticamente soddisfatta nei comuni. Né che sia facilmente soddisfacibile. Infatti, se si sfoglia l’elenco delle prestazioni oggetto di comunicazione, si vede che questa afferiscono a aree funzionali del Comune distinte e distanti: si va da prestazioni sociali “classiche” gestite dai “servizi sociali”, alle riduzioni tariffarie sulla mensa scolastica (“ufficio scuola”), passando dalle riduzione sui tributi comunali quali la TARI (“ufficio tributi”) o dai bonus erogati per i servizi di pubblica utilità (bollette di acqua, luce e gas). Se va bene, queste prestazioni sono gestite con software diversi. Per alcune, tuttavia, potrebbe anche non esserci un software in grado di mettere a disposizione questi dati al grande collettore che dovremmo costruire per esporre l’e-service ipotizzato.

Sia l’aspetto tecnologico di allestimento e mantenimento in efficienza di un server, sia l’aspetto, sospeso fra organizzativo e tecnologico, di recuperare tutti i dati e raccoglierli in un unico luogo sembrano piuttosto onerosi. Infatti, specialmente per enti di dimensioni ridotte, allestire un server per l’e-service è un’operazione complicata e costosa, sia per l’avvio sia per il successivo mantenimento. In linea generale, l’esposizione di un e-service che metta a disposizione all’esterno i dati di una banca dati potrebbe essere sostenibile per enti piccoli solo se i dati sono gestiti da un software che l’ente utilizza in una vera modalità SaaS, cioè nei casi in cui i l software erogato come SaaS consta di una installazione unica (in cloud) della componente applicativa che serve più enti e, a ciascuno, dedica uno spazio segregato per memorizzare i dati (e qualche preferenze di configurazione). Tuttavia, nel caso delle prestazioni sociali, non è detto che sia tutto gestito da un unico software, anzi, è ben probabile che bonus per il gas e mensa scolastica siano gestiti con software e banche dati diversi. Ed è anche probabile che il primo non sia gestito affatto con un software.

Alla ricerca dei dati

Se il trasformatore digitale di turno non sapesse “al volo” dove andare a trovare tutti i dati che meritano di essere comunicati alla banca dati SIUSS, non avrebbe niente di che biasimarsi. Occorre mettersi alla ricerca senza timore e, anzi, si presenta l’occasione buona per fare ordine ed eventualmente riorganizzare qualche flusso di lavoro, possibilmente semplificandolo. Un’idea potrebbe essere allestire un modulo online, sul sito web del Comune, sulla intranet o altrove, e chiedere a tutti gli uffici di compilarlo. Un ipotetico modulo da compilare potrebbe articolarsi come segue.

  • Una parte introduttiva che richiama gli obblighi di comunicazione al Casellario dell’assistenza (con link a decreto e tabella), l’opportunità che si presenta per automatizzare parte del lavoro e l’assoluta necessità di collaborazione di tutti gli uffici.
  • Nome e contatti del compilatore: qui, ma ognuno conosce i propri colleghi, può convenire specificare che non c’è intenzione alcuna di perseguire chi dovesse fornire un’informazione inesatta e che nome e contatto servono solo per chiedere eventuali chiarimenti. Infatti, siamo a un livello di valutazione/studio di fattibilità;
  • La richiesta di sfogliare con attenzione tutte le prestazioni elencate nella tabella e organizzate in un menu a tendina (ecco, se qualcuno le trovasse in formato facilmente rielaborabile…) e di:
    • indicare quale prestazione sociale è trattata dal proprio ufficio;
    • dove sono tenuti i relativi dati (eventuale menu a scelta: software di cui indicare il nome, file di fogli di calcolo di cui indicare la posizione, nei documenti archiviati di cui indicare supporto cartaceo o informatico e collocazione);
    • se al momento i dati della prestazione sono comunicati al SIUSS;
    • se lo sono, con quale modalità sono caricati sul SIUSS (opzioni: da interfaccia web, tramite CSV, altro da specificare).

Una volta fatta questa indagine, si possono fare le corrette valutazioni circa la strada da seguire per alimentare il SIUSS: farlo da fruitori e chiamare il servizio esposto dall’INPS a partire anche da software diversi, oppure allestire un servizio che raccolga i dati presenti in più fonti e attenda la chiamata dell’INPS? In fondo, anche continuare a usare un misto di file CSV e di caricamento manuale potrebbe essere una scelta di tutto rispetto.

Qualunque sia la scelta, sicuramente l’indagine a tappeto sarà stata utile per conoscere il dettaglio operativo degli uffici e porre rimedio ad eventuali aspetti critici evidenziati (dati non comunicati, dati raccolti e trasmessi in modo disfunzionale ecc.)

Guarda un esempio di modulo per l’indagine “Dati fantastici e dove trovarli”

Ti piacerebbe, eh? 🙂

Ok, dai, se vedo che questo articolo riceve molte visite cerco di costruirne uno e condividerlo, cioè metterlo in riuso (se interessa, solitamente creo i form online su WordPress utilizzando il plugin Contact Form 7).

Conclusioni

La sensazione – ma non ho ancora condotto l’indagine – è che creare un e-service come lo richiede l’INPS sia eccessivamente oneroso per tutti i comuni, con l’eccezione forse dei grandi comuni capoluogo. Mantenere un e-service è costoso e, soprattutto, recuperare i dati da più sorgenti e riunirli in un’unica banca dati potrebbe essere davvero difficile e più complicato e dispendioso che caricare i dati separatamente da ciascuna loro fonte (DB, software o file di foglio elettronico che sia).

Foto di Gerd Altmann e di OpenClipart-Vectors da Pixabay, con rielaborazioni

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *